Grande classico della cucina romana, i supplì pomodoro e mozzarella sono lo street food più ghiotto ed apprezzato nella capitale e non solo. Una pepita dorata croccante all’esterno e morbida e filante internamente, il supplì incanta ed ammalia tutti, divenendo il re indiscusso del fritto locale.
Le origini di questa meraviglia però non sono proprio capitoline: supplì infatti è la derivazione del termine francese surprise (sorpresa: la mozzarella filante “al telefono”) e pare proprio che siano state le truppe d’oltralpe ad introdurre a Roma una versione rivisitata dell’arancino siciliano, che avevano conosciuto a loro volta durante l’occupazione del regno borbonico. Insomma, non romani, ma nemmeno francesi: una evoluzione dei parenti siculi. Da quei tempi le evoluzioni sono state molteplici, fino ad arrivare alla versione odierna, che noi adoriamo.
La differenza fondamentale con gli arancini è che il ripieno è un vero e proprio risotto, cotto nel sugo di pomodoro. Cosa che lo rende meno speziato, ma molto più vicino al nostro palato moderno e che lo ha fatto divenire un must.
Le varianti che potrete trovare oggigiorno sono numerosissime e più o meno ricche. Noi ci siamo fermati a quella classica con una sola variazione: la ‘ndujia! L’animo calabro ha avuto il sopravvento, donando una bella spinta aromatica e piccante.

Difficoltà: media.
Tempo totale 1h + 24h di riposo: 30’ di preparazione; 30’ di cottura; 24h di riposo.
Utensili particolari: termometro (opzionale).
Prezzo: basso.
Valori nutrizionali (per persona): kca 527; fat 19g, cho 75g, pro g14.
Ingredienti per 2 persone / 4 suppli (cooking in couple mode on!!):
- Riso:
- 160g di riso Vialone nano o Carnaroli @lestagionidìtalia
- 500g di brodo vegetale @bauer_trentino
- 125g passata di pomodoro @muttipomodoroit
- 15g Parmigiano Reggiano (opzionale) .
- 40g di mozzarella fiordilatte o per pizza.
- 40g di cipolla bianca.
- 4g di ‘nduja
- 10g olio EVO @frantoiouliviliguria
- Sale.
- Pepe nero @cannamelaofficial
- Panatura e cottura:
- 1 uovo grande (60g circa) @ovogioia
- 100 pangrattato.
- Olio di semi per friggere.
Procedimento:
- Fate tostare a secco il riso in padella capiente.
- In un’altra padella fate stufare a fuoco basso la cipolla tritata finemente con l’olio e la ‘nduja, aggiungete la passata di pomodoro e fatela insaporire a fuoco medio per 10’. Aggiustate di sale e pepe nero. Unite il riso e cuocete per circa 2/3 del tempo indicato dal produttore. Allungate col brodo caldo secondo necessità. Regolate di sale e mantecate col formaggio, se gradite.
- Rovesciate il tutto su una placca da forno od una teglia distanziando bene e lasciate asciugare completamente; ci vorranno un paio d’ore almeno, ma noi consigliamo di lasciar riposare tutta la notte.
- Tagliate la mozzarella in parallelepipedi di 1cm di base per 5-6 cm.
- Dividete il riso in 6 parti; stendete ¾ di una porzione sul palmo della mano unto e formate l’alloggio per disporre la mozzarella; richiudete il palmo della mano su se stessa avvolgendo col riso rimasto la farcia – create una coppetta di riso con al centro la farcia insomma. Chiudere completamente avendo cura di sigillare bene i bordi e dando una forma ovale.. Ripetere l’operazione fino ad esaurimento degli ingredienti. Lasciate riposare 30’ in frigo.
- Nel frattempo, sbattete l’uovo con un pizzico di sale e mettete la panatura su un piatto piano.
- Immergete gli arancini nell’uovo, eliminate gli eccessi e ricoprite di pangrattato. Lasciate riposare in frigo altri 20’.
- Portate l’olio a 170-180°C e friggete le “pallette” (una o massimo 2 per volta, ndr) fino alla completa doratura (6’ circa) . Scolate e tamponate su carta assorbente.
- Servire ancora fumanti e filanti “al telefono”! Buon appetito!! 😊
Consigli e varianti:
- I sapori sono complessi da abbinare al vino essendoci l’acidità del pomodoro, la dolcezza del riso e l’unto della frittura; quindi, occorre un vino fresco ed asciutto, ma con tannini e corpo medi per non sovrastare i supplì. Noi vi consigliamo un Chianti Colli Senesi della cantina @vecchiacantinamp . Qui la recensione completa.
- La birra invece da, come sempre a nostro parere, molte più soddisfazioni: gli abbinamenti sono svariati, dalla weiss alla dunkel, dalla lager alla ALE. Noi restiamo fedeli al test di Bruxelles con fritto e Leffe “Blonde” prodotta dal birrificio @leffe.italy ; dominata da note caramellate ed agrumate, è una garanzia con les frites! Qui la recensione completa.
- Le varianti di queste prelibatezze sono infinite: al burro, con l’aggiunta di ragù, con la carne in tocchi, etc, etc.. 😊
- Vi consigliamo di prepararli il giorno prima di friggerli: sarete più organizzati e risulteranno più compatti.
- La panatura può essere realizzata anche con acqua e farina al posto dell’uovo; ma noi preferiamo quest’ultimo.
- Potrete prepararne una certa quantità e congelarli: lasciateli a temperatura ambiante per 1-2h prima di friggerli.
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